Torna al PAND

OB2
OB2 - Servizi di trattamento e assistenza

P7

Innovare, ampliare e rendere omogenea la rete dei Servizi per la Tutela della Salute delle Persone che Usano Droghe e a rischio di sviluppare e/o con Dipendenze

Descrizione

-

Settori trasversali

Stakeholders

Documentazione a sostegno

Non sono stati ancora inseriti documenti a sostegno della priorità. Può farlo solo il proponente

Livello di accordo con questa priorità

3.8
Livello medio di accordo 3.8 su 5
3.8 media (17 valutazioni}
Totale47%
Quasi totale18%
Medio18%
Basso0%
Nullo17%

Piattaforma chiusa per nuove valutazioni il 15/5/2022

Livello medio di accordo 5 su 5
15 Maggio 2022

Fondamentale per il rafforzamento del sistema di prevenzione cura e riabilitazione.

Avatar for riccardo.gionfriddo@alice.it
riccardo.gionfriddo@alice.it
Livello medio di accordo 1 su 5
15 Maggio 2022

Una questione che ritengo rilevante è la terminologia che utilizziamo. E’ evidente infatti che le parole sono importanti e dietro di esse è sempre possibile intravedere una filosofia di fondo, un pensiero, un ragionamento, un significato. Ed ancora di più occorre stare attenti in questo momento così delicato, nel quale tra le altre cose si sta scrivendo il Piano di Azione contro le Dipendenze. Mi spiego meglio : quando utilizziamo il termine ‘Persone che Usano Droghe’, per intero o peggio nel suo acronimo Pud, stiamo di fatto considerando la possibilità che persone anche ragazze e ragazzi o come sempre più spesso accade, bambine e bambini, che usano sostanze illegali. E questo mi pare ovvio ed inconfutabile. Ma nel momento li ‘denominiamo’, diamo loro un nome, li stiamo identificando e qualificando. Dare un nome alle cose, infatti, significa certificarne l’esistenza”.
“Credo che sia un messaggio estremamente fuorviante, conferire una categoria specifica alle ‘Persone che Usano Droga’, perché, così facendo, compiamo un ulteriore e decisivo passo verso la ‘normalizzazione’ dell’uso. E, perdonatemi, ‘la normalizzazione è l’anticamera della cronicizzazione’”.
“Ecco perché trovo incoerente, oltre che molto pericoloso, che il ‘Piano di Azione Nazionale contro le Dipendenze’ preveda tra i propri obiettivi la creazione di un ‘Dipartimento per la tutela della salute dei PUD’ , facendo scomparire la dizione dipendenza, come se il Dipartimento dovesse occuparsi solo di problemi altri, magari (e non è neanche detto) correlati all’uso di droga. E tutto questo all’interno di Piano contro le dipendenze. C’è in tutto questo una evidente incoerenza concettuale”
“Eppure il quadro delle dipendenze in Italia non rimanda certo a situazioni da minimizzare o peggio ‘normalizzare’. La Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze (dati 2020) parla di oltre 136 mila persone in carico in ai servizi, ma fa riferimento esclusivamente alle persone prese in carico, cioè a quella parte limitata di soggetti che fanno un uso ‘problematico’ di sostanze e che riusciamo ancora ad intercettare attraverso il sistema ‘ufficiale’ dei servizi. Manca tutto un altro pezzo di fenomeno che si stima essere 5 volte superiore e che, invece, non si riesce ad intercettare con strumenti ormai vetusti ed ingessati. In Italia infatti sono 4 milioni le persone che usano sostanze illegali, e di queste almeno 500 mila lo fanno in maniera strutturale. Secondo le nuove analisi pubblicate dall’Agenzia europea per la droga (EMCDDA) e da Europol il mercato della cocaina è ampio e in espansione e c’è un mercato attualmente piccolo, ma in costante crescita, della metanfetamina nell’Ue”.
“Il dato relativo ai sequestri, anche in Italia, ci indica quindi una diffusione di sostanze molto elevata e un trend costante di crescita; di contro assistiamo ad un calo del numero delle prese in carico di persone con problemi di dipendenza da parte dei servizi. Di fatto, pertanto, i servizi pubblici e del privato accreditato riescono a “prendere in carico” solo 1/4 delle persone che avrebbero bisogno di aiuto. E stiamo ragionando solo di dipendenza da sostanze illegali, senza evidentemente considerare tutto il resto del mondo delle dipendenze, in primis quelle cosiddette comportamentali (internet, gioco, ecc…) ma anche alcol e psicofarmaci senza prescrizione”.
“Troppo spesso questo grido rimane inascoltato e lo si intuisce dalla scarsa attenzione rivolta al tema tossicodipendenza. E lo si intuisce dai pochi posti disponibili nelle strutture italiane dedicati ai giovanissimi e alle strutture mamma-bambino, dalle disuguaglianze tra Regioni nel trattamento delle dipendenze, dai pochi investimenti sul futuro delle persone che, una volta ripresa in mano la propria vita, si trovano ad affrontare l’incognita di un futuro carico di incertezze economiche e pregiudizi. Inseguire le sostanze è una battaglia che abbiamo già ampiamente perduto. Il contrasto dell’offerta è senza dubbio importante, ma non può prescindere da una altrettanto convinta e determinata azione per la riduzione della domanda. Ma per agire seriamente sulla domanda occorre tornare al territorio, anzi alla comunità. Occorre passare dalle comunità, alla comunità. Ridisegnare il sistema in senso circolare, con un continuo interscambio integrato tra interventi territoriali, di prossimità, prevenzione e percorsi terapeutici riabilitativi. Sviluppare gli interventi all’interno di un reale sistema integrato, pubblico e privato sociale, capace di garantire non solo la pari dignità, ma anche e soprattutto l’effettiva esigibilità del diritto di scelta del cittadino utente”.

Avatar for pmerello@ceisge.org
pmerello@ceisge.org
Livello medio di accordo 5 su 5
15 Maggio 2022

Il Dipartimento che si definisce per la Tutela della Salute delle Persone, programma e organizza azioni, servizi, interventi e prestazioni che sono finalizzati a promuovere e sostenere queste persone a valutare, evitare, limitare, contenere, gestire i rischi e i possibili danni connessi ai loro comportamenti offrendo una pluralità di servizi a soglie diverse e in contesti diversi in grado di sostenere, accogliere e accompagnare anche con trattamenti specifici nei casi di crisi e problematicità . Anche gli attuali SERD dovranno definirsi per la Tutela della Salute delle PUD. Più che dipendenze comportamentali io parlerei chiaramente di Tutela della Salute delle Persone che giocano d’azzardo o in seconda scelta Persone che rischiano dipendenze comportamentali, per sottolineare che il focus è sulla salute. In questa prospettiva sono da evitare servizi specialistici, a rischio di creare nuove etichette, ma percorsi specifici e trasversali nell’ambito del sistema dipartimentale.

Avatar for stefanovecchiodip@gmail.com
stefanovecchiodip@gmail.com
Livello medio di accordo 5 su 5
14 Maggio 2022

Il Dipartimento per la Tutela della Salute delle PUD e con Dipendenza Comportamentale garantisce una congrua autonomia dirigenziale, organizzativa e funzionale e puó essere articolato per modelli di intervento sfruttando l’esperienza pluriennale dei professionisti che operano da sempre nei SerD

Avatar for leonardiclaudio1958@libero.it
leonardiclaudio1958@libero.it
Livello medio di accordo 5 su 5
14 Maggio 2022

la necessità di offrire uno spazio alternativo e diverso per le dipendenze comportamentali è correlato a caratteristiche personali e familiari diverse rispetto ai consumatori di sostanze con trattamenti terapeutici che privilegiano il gruppo e che coinvolgono l’intero nucleo familiare. presso l’ASL Taranto è stato istituito dal 2016 un Servizio per il gioco d’azzardo e le dipendenze comportamentali dopo una fase sperimentale a livello regionale di cui è stata promotrice la scrivente.

Avatar for margherita.taddeo@asl.taranto.it
margherita.taddeo@asl.taranto.it

IL TERMINE PER L’INSERIMENTO DI PROPOSTE PER NUOVE AZIONI E’ SCADUTO IL 15/5/2022 ALLE 24.00