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A100
Sviluppare un protocollo di valutazione medico-farmacologica precoce e prevedere lo screening e la vaccinazione per patologie infettive o correlate al DUS
Descrizione
Un modello di presa in carico integrata e multidimensionale della persona con disturbo d’uso di sostanze in regime detentivo necessita di una precoce valutazione medico-farmacologica-psicologica per disporre eventuali interventi d’urgenza sanitari e favorire lo screening per patologie infettive o correlate al disturbo d’uso di sostanze. Si evidenzia quindi la necessità di garantire la specificità dell'intervento sanitario e di dedicare particolare attenzione da un lato alle patologie infettive e dall’altro alle patologie psichiatriche correlate.
In tal senso si rende anche necessaria una valutazione psicologica e un'approfondita indagine sociale della persona e del suo contesto e, qualora opportuna, una valutazione psichiatrica o di altra specialità utile allo scopo.
Al fine di limitare drasticamente l’occorrenza di patologie infettive nella popolazione detenuta, si rende inoltre necessario, su tutta la popolazione target, lo screening per HCV mediante prelievo ematochimico o, in alternativa, test salivare nei casi in cui per motivazioni culturali o psicologiche la persona detenuta rifiuti il prelievo. Sui campioni dei soggetti con anticorpi anti-HCV positivi dovrà essere dosata la viremia (HCV RNA).
Allo stato attuale, lo screening HCV viene supportato dal decreto attuativo dello «Screening nazionale gratuito per l'eliminazione del virus HCV» del Ministero della Salute. L’obiettivo generale è quello di diminuire la prevalenza dell’infezione nella popolazione detenuta attraverso l’accertamento ed il successivo trattamento dei soggetti cronicamente infetti.
In relazione alle infezioni da epatite B (HBV) si propone la messa a sistema di una vaccinazione rapida in ambito detentivo. La Vaccinazione dell'Epatite Virale tipo B (HBV) viene effettuata normalmente nel modo seguente: 1° dose al T0, 2° dose dopo un mese e 3° dose dopo sei mesi. La permanenza media di detenzione, soprattutto nelle Case Circondariali può inficiare il completamento del ciclo vaccinale, pertanto si rende necessario utilizzare una modalità accelerata che preveda la somministrazione della 1° dose al T0; 2° dose dopo una settimana; 3° dose dopo 3 settimane dalla 1° dose; un richiamo dopo dodici mesi dalla 1° dose.
Evidenze scientifiche a supporto sono disponibili nell'articolo allegato che è stato considerato Buona Pratica in ambito penitenziario dal World Health Organization Regional office For Europe (https://www.euro.who.int/en/health-topics/health-determinants/prisons-and-health/activities/partner-activities/good-practice-examples).
Risultati attesi
Indicatori di risultato
Risorse
Tempistiche
Documentazione a sostegno dell’azione
TERMINE PER LE PROPOSTE DI CONTENUTO PER LE AZIONI SCADUTO IL 25/8/2022