Torna al PAND

OB4
OB4 - Sostanze controllate ad uso medico

P19

Rafforzare la cooperazione tra le istituzioni coinvolte nei processi autorizzativi relativi alla Cannabis ad Uso Medico (CUM)

Descrizione

-

Settori trasversali

Stakeholders

Documentazione a sostegno

Non sono stati ancora inseriti documenti a sostegno della priorità. Può farlo solo il proponente

Livello di accordo con questa priorità

4.1
Livello medio di accordo 4.1 su 5
4.1 media (7 valutazioni}
Totale57%
Quasi totale0%
Medio43%
Basso0%
Nullo0%

Piattaforma chiusa per nuove valutazioni il 15/5/2022

Livello medio di accordo 5 su 5
15 Maggio 2022

totale accordo

Avatar for elisa.benedetti@ifc.cnr.it
elisa.benedetti@ifc.cnr.it
Livello medio di accordo 5 su 5
14 Maggio 2022

maggiore cooperazione nei processi decisionali e autorizzativi per una maggiore tutela dei pazienti

Avatar for margherita.taddeo@asl.taranto.it
margherita.taddeo@asl.taranto.it
Livello medio di accordo 3 su 5
14 Maggio 2022

Ritengo sia indispensabile che la CUM segua gli iter e le procedure attualmente in corso, migliorando tutte le criticità emerse finora e ben esposte nel gruppo specifico dagli esperti durante i lavori della Conferenza Nazionale delle Dipendenze 2021. Se stiamo ragionando di un preparato farmaceutico le procedure ci sono.
Bisogna semmai rafforzare le conoscenze e promuovere ricerche scientifiche nazionali sui benefici reali della CUM in relazione alle varie patologie per cui si evidenzino benefici misurabili, coinvolgendo tutti gli attori necessari per perseguire questo obiettivo.
Visti, inoltre, i necessari standard qualitativi richiesti per la coltivazione della CUM, più volte evidenziati dagli esperti del SCFM, è assolutamente impensabile che si possa anche solo parlare di autocoltivazione ed autocura, anche in club/associazioni.
Se vogliamo restare in un contesto scientifico bisogna usare i criteri scientifici e le competenze pubbliche che sono ad oggi attivate evitando (almeno in questa prima fase dove le evidenze scientifiche sono scarse), di estendere produzione, coltivazione o altri aspetti della filiera ad enti privati di qualsiasi genere.
Se davvero vogliamo mettere al centro il paziente è doveroso e serio perseguire un percorso che preveda gli iter e gli standard qualitativi presenti nei nostri apparati statali per arrivare risposte consolidate e il più possibile certe. Come ben sappiamo la ricerca necessita di tempo che, naturalmente, va usato bene.

Avatar for prevenzione@dipendenzepatologiche.apg23.org
prevenzione@dipendenzepatologiche.apg23.org
Livello medio di accordo 5 su 5
14 Maggio 2022

In realta la stiamo già attuando attraverso gli accordi tra privati ed l’istituto chimico farmaceutico di firenze, andrebbero solo accelerati i tempi

Avatar for p.polimed@gmail.com
p.polimed@gmail.com
Livello medio di accordo 3 su 5
13 Maggio 2022

Se per processi autorizzativi si intendono le autorizzazione alla coltivazione possiamo dire di aver visitato, incontrato e intervistato diversi operatori privati e degli Enti Pubblici in diversi Paesi Europei e i modelli che più ci hanno convinto (rispetto ad efficacia e raggiungimento degli obiettivi) sono modelli misti dove è possibile accedere alle terapie di CUM attraverso canali formali (Ospedali, farmacie, dispensari) ma anche attraverso canali strutturati dal Basso (I Cannabis Social Club, per esempio). Questi ultimi modelli, presenti ormai da qualche anno anche in Italia (Recale, Milano, Roma, Torino, Bologna, Firenze) e sviluppati dal basso permettono la partecipazione, la registrazione, la collaborazione e la socialità di gruppi di Pazienti che possono insieme decidere cosa e quanto piantare o produrre con percorsi Associativi che consentono di mantenere relazioni, scambiarsi informazioni, confrontarsi sulle patologie e sugli effetti desiderati e indesiderati. Tutto ciò, se sviluppato senza finalità di lucro ma con un forte obiettivo sociale, consente un buon governo del fenomeno, evita gli effetti negativi (mercato nero, mercato grigio), permetterebbe il monitoraggio (registro Comunale o Regionale delle Associazioni dei Pazienti) e consentirebbe sempre un buon livello odi informazione e di supporto tra pari che in altri ambiti non è realizzabile. Gia oggi in Italia esistono più di 50 di Gruppi e Associazioni di Pazienti Cannabis e anche ad Alessandria la nostra organizzazione ospita da 4 anni un gruppo di Pazienti Cannabis Asti-Alessandria (che si riunisce spesso con la presenza di un medico). Si coltiva Canapa con CBD e con THC inferiore allo 0,2% ma il tipo di organizzazione sarebbe perfettamente in grado riprodurre lo stesso processo con la Cannabis con THC, come fanno altri gruppi in Italia. Quindi, in sintesi, se la cooperazione tra i processi autorizzativi consentisse di autorizzare anche gruppi di Pazienti riuniti in Associazione (per esempio) l’esperienza ci dice che potremmo garantire un buon servizio e nello stesso tempo allargare il ventaglio dell’offerta terapeutica.
Se autorizzazione volesse dire monopolio medico o farmaceutico abbiamo il timore che tale articolazione potrebbe “sbagliare completamente bersaglio” e non incidere sulla riduzione del mercato nero e sui fenomeni di apparente illegalità rendendo ancora una volta il prodotto “chiuso” all’interno di processi poco vicini ai bisogni e alle persone.
Per esempio l’uva, il vino:
– se il produttore di uva ne coltiva diversi ettari, la vende e la commercializza, la esporta, …..deve ottemperare ad obblighi autorizzativi e a procedure di sicurezza e tutela dei consumatori, oltre che al sistema di tassazione. Corretto e doveroso!
– se a casa mia ho 20 piante di moscato da cui riesco a produrmi 4 damigiane l’anno, che consumo io e la mia famiglia, non ho bisogno di nessuna autorizzazione e non incorro in nessun reato.
Se vendo invece 20 bottiglie ad un bar (senza autorizzazioni, senza partita iva, senza documenti fiscali) incorro in diverse tipologie di reati e, giustamente, sono sanzionabile.
Immaginiamo un sistema misto di questo tipo, se possibile, con entrambe le possibilità.

Avatar for fscaltritti@gmail.com
fscaltritti@gmail.com

IL TERMINE PER L’INSERIMENTO DI PROPOSTE PER NUOVE AZIONI E’ SCADUTO IL 15/5/2022 ALLE 24.00